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Polianthes tuberosa, profumo di amori veri

Nel Rinascimento si metteva in guardia dal suo profumo afrodisiaco, in India è il simbolo stesso del corteggiamento mentre in America Latina viene utilizzato nelle fatture amorose.

Fenomenologia di un fiore lunare ancora poco apprezzato.

Tuberosa, sei un fiore caparbio. Sono anni che mi chiedi di scrivere di te.

Sei arrabbiato perché non sei più di moda e ogni volta che ti porto in negozio e ti sistemo in grandi vasi, quasi sembra lo fai apposta, sprigioni il tuo intenso profumo, talmente forte e talmente con passione che, per far parlare di te, ti espongo fuori sul marciapiede ed è lì che ti riprendi tutte le tue rivincite. Non c’è persona che non venga avvolta dal tuo profumo assoluto.

 

TuberosaSo cosa stai pensando: «Sono ancora qui, non mi arrendo». Conosco la tua malinconia, un tempo eri il fiore dei giardini delle antiche città.

Polianthes tuberosa, questo è il tuo nome, deriva dal greco “polis” città e “anthos” fiore.

La poeticità di una comunità di persone che vedeva in te non solo la bellezza del fiore a spiga, godeva dell’aria profumata come solo tu sapevi donare, attendeva lo sbocciare della tua corolla di notte perché è questa la tua natura, sei un fiore lunare, crei atmosfera, quell’atmosfera che solo la notte può incoraggiare un uomo e una donna a parlarsi d’amore.

Si dice che nel Rinascimento alle fanciulle fosse vietato annusare il tuo profumo narcotico per non cadere in tentazione, lo stesso divieto era applicato in India, dove vieni chiamato Ki Rani che significa “corteggiatrice di notte”.

Per quanto mi riguarda, ricordo esattamente il mio tempo di ragazza e l’incontro con il profumo di te: c’era qualcosa che non mi convinceva, non riuscivo a trovare un’empatia, poi col tempo ho capito cos’era. Polianthes tuberosa il tuo carattere è adulto senza se e senza ma, semplicemente sei un fiore che non può collimare con amori incerti, fuochi di paglia e cotte adolescenziali.

Tu vuoi essere unico.

Un fiore così carico di energia intrinseca, attacchi direttamente colui che ti osserva e ti annusa. Lo sanno bene i creatori di profumi: la tua nota è difficile da accoppiare, poco accomodante con le altre fragranze. Tuberosa fiorisci in molti continenti, in America Latina sei associato alla divinità mitologica Obatala, sovrano di tutte le parti del corpo soprattutto la testa.

Ricordo un cliente, anni fa, che dopo il terzo matrimonio fallito decise di andare in Sud America, voleva incontrare Pachita, una sorta di lama tibetano (monaco buddhista – NdR), una donna con una grande conoscenza dell’animo umano, una psicologa, un’erborista e molto altro ancora.

Il responso della diagnosi non era così difficile da indovinare: l’uomo non avrebbe mai potuto avere amore, perché era non solo sempre nervoso ma incapace di dare quella dolcezza, quelle piccole attenzioni di cui le donne sono invece sempre desiderose.

Pachita gli prescrisse un decotto di fiori di tuberosa da bere con continuità, avrebbe rasserenato l’ambiente e attirato influssi dolci e benefici. In più per essere certi della continuità della relazione, Pachita consigliò di mettere le tuberose a essiccare all’ombra, ridurle poi in polveresottilissima, versarvi il sangue di due piccionibianchi con i relativi cuori. Con tutta la mistura doveva recitare numerose preghiere e, comefinale, per attirare la buona sorte, fare otto bagni con fiori di tuberosa.

Il cliente non fece niente di tutto ciò, tornò invece a Salerno con un “souvenir” sud americano: una giovane mulatta molto carina! Naturalmente anche con quest’ultima la relazione finì, ma non c’era da stupirsi.

Il poveretto continua a girovagare per le strade della mia città senza pace. Io avrei un altro consiglio da dargli, un po’ più facile da attuare, entrare ogni mese sette volte in un negozio di fiori e sette volte in profumeria!

Il profumo dei fiori unito a quello della pelle sono l’eco della singolare complicità tra donna e uomo.

TUBEROSA: Tu Unica Bellissima Espressione Romantica Offrici Sincero Amore.

 

Annie Pellecchia

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